Io sono l’a-more è un romanzo scritto da Giovanna Politi ed edito da Kimerik, che potete acquistare qui. Il romanzo è stato pubblicato ad aprile 2018.
L’autrice è leccese e ha iniziato la sua carriera scrivendo e pubblicando poesie. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo romanzo Chi vola basso non può toccare il cielo, sempre edito da Kimerik. Questo è il link alla sua pagina Facebook per seguire tutti gli aggiornamenti.

Giovanna ha deciso di lasciare il suo lavoro per dedicarsi unicamente alla scrittura e questo romanzo secondo me è una grande testimonianza della sua scelta.
Ci siamo scambiate poche parole e quando Giovanna mi ha spedito il romanzo, non avevo ancora un’idea di cosa mi aspettasse.
Gli umani, a volte, sono limitati. L’orizzonte infinito e indefinito per noi diventa definito, delimitato, finito e pieno di ostacoli perché crediamo solo in ciò che umanamente possiamo.
La protagonista di Io sono l’a-more è una donna sorda che dalla vita chiede tutto e se lo prende senza paura e senza rimorsi.
Giovanna Politi, prima di scrivere, si è trasferita in un centro specializzato per toccare con mano la realtà silente di chi vive attraverso gli altri quattro sensi, vivendo le proprie emozioni in modo diverso ma non per questo inferiore.
L’autrice è riuscita a trasmettere quello che ha provato e quello che ha imparato nella sua esperienza attraverso il suo personaggio, che ci insegna un modo nuovo di sentire il mondo.
Ascoltiamo con le mani e il cuore
Il tema
Il tema principale del romanzo è l’amore. L’amore che rende la vita eterna a partire dal significato stesso della parola a-more, ovvero senza morte.
Amore per la vita, per la propria madre, per un padre che arriva sempre tardi, per un amante e per le vibrazioni della musica. È stolto chi pensa che questa sia soltanto udibile.

La protagonista vive d’amore, ne parla dando del tu al lettore in un flusso di pensieri che la avvolge come un uragano. A volte questo uragano è doloroso, altre volte è pieno di gioia, in ogni caso è senza rimpianti.
Ci sono volte in cui mi penetra con il più intimo degli sguardi e mi possiede senza nemmeno sfiorarmi
Ed è questo l’invito che ci fa Giovanna attraverso tutti i suoi personaggi: AMATE.
Amate sempre e comunque con tutti voi stessi perché l’amore, in tutte le sue forme, è ciò che rende la vita degna di essere vissuta.

L’epilogo della storia è anche il coronamento di un sogno e un lieto fine che non lascia spazio alla paura.
Il lettore è trasportato nel buon umore di Livia che ha saputo con coraggio superare ogni avversità e costruirsi la sua felicità.
Vero, verissimo, quanta posa di polvere rimane dentro se non si tira fuori ciò che esplode?
Lo stile
La narrazione è di Io sono l’a-more è lineare, paratattica. La protagonista chiama spesso in gioco il lettore e questo è uno dei punti che rende il romanzo coinvolgente. Siamo chiamati in discussione, siamo costretti a rispondere, non all’autrice ma a noi stessi.
La vita è quella domanda a cui in un istante hai avuto la risposta senza che nessuno avesse parlato, è quell’amore immaginario che all’improvviso si è rivelato, è la passione che ti ha fluidificato il sangue, irrorato le arterie del cuore.
– Claudia Neri
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