Campagna elettorale e schieramenti politici: questo settembre in Italia non si sente parlare d’altro, e per ovvie ragioni.
Ma in tutto questo mare magnum di notizie e informazioni che ci giungono ogni giorno dal mondo della politica, a volte è necessario spegnere tutto e riflettere per conto proprio.
È in uno di questi momenti che mi sono ritrovata a chiedermi: quali libri consiglierei ai nostri politici se ne avessi l’occasione?
Esatto, perché per quanto possa sentirmi piccola di fronte ai grandi rivolgimenti politici, mi ricordo sempre che prima di me e prima di tutti noi, ci sono stati grandi pensatori che hanno affrontato le questioni di stato, trovando soluzioni che oggi sembrano sfuggire a tutti.
Di seguito 10 libri che consiglio ai nostri politici… e ovviamente a tutti i miei lettori interessati all’argomento e interessati a prendere la giusta decisione il prossimo 25 Settembre!
1. La Costituzione italiana
Proprio così: il primo libro che bisognerebbe rileggere (o leggere) è sicuramente la Costituzione italiana.
A scuola ce lo hanno sempre insegnato, ma sembra che ai nostri politici sia sfuggita la lezione: la carta costituzionale è il più importante testo che ci lega ai nostri diritti e doveri, che ricostruisce la nostra storia in quanto comunità, legittima le diversità e ci dà il potenziale per crescere personalmente e collettivamente.
Proprio per questo reputo necessario avere un’approfondita conoscenza di questo testo, per capire in primis la nostra storia e per avere rispetto nei confronti del percorso e delle lotte politiche che sono state necessarie per conquistare la libertà.
2. La fattoria degli animali di George Orwell
“Una volta compiuto il primo anno di vita, nessun animale d’Inghilterra conosce il significato delle parole felicità e riposo. Nessun animale d’Inghilterra è libero. La vita degli animali è sofferenza e schiavitù: ecco la nuda verità.”
Un libro illuminante, in grado di aprire la mente attraverso metafore e similitudini.
George Orwell riesce a riassumere in questo breve romanzo distopico il governo totalitario di Stalin e tutte le sue conseguenze negative: la degenerazione di un regime politico volto al culto della personalità, il venir meno delle libertà individuali e le disuguaglianze di una società che non rispetta i suoi stessi comandamenti.
Nel libro, i nuovi leader si impongono sulla restante comunità animale, dimostrando che: Tutti gli animali sono eguali, ma alcuni animali sono più eguali degli altri.
3. Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut

“È così breve, confuso e stonato, caro Sam, perché non c’è nulla di intelligente da dire su un massacro.”
Mattatoio n. 5 parla dell’esperienza della Seconda guerra mondiale vissuta da Billy Pilgrim, il protagonista che incarna l’americano medio che svolge una vita mediocre e non ha ambizioni particolari.
È descritto come “ridicolo” e indegno, come un reduce casuale dell’evento bellico.
Tra la comparsa degli alieni e i viaggi nel tempo, questo libro usa toni grotteschi e demenziali per denunciare la guerra e sottolineare l’incomprensibilità di quanto accade sulla terra. “Così va la vita” è la frase che si ripete per giustificare una realtà che sembra non avere altre alternative.
Ma è proprio con la descrizione di mondi alieni che Vonnegut dimostra che invece è possibile stare al mondo anche senza violenza.
4. Il mondo nuovo di Aldous Huxley

“Perché un’idea generale dovevano pure averla, per compiere il loro lavoro intelligentemente; e tuttavia era meglio che ne avessero il meno possibile, se dovevano riuscire più tardi buoni e felici membri della società.”
Un’altro romanzo distopico che non dovrebbe mancare nelle librerie dei politici italiani: Il mondo nuovo di Aldous Huxley.
In questo libro è descritto un mondo del futuro in cui la Terra è controllata tramite pratiche scientifiche: le nuove nascite sono prodotte in provetta, ad ogni individuo viene assegnata una professione fin dalla sua nascita e tutta la società è divisa in caste.
Il Mondo Nuovo si contrappone alla Riserva, in cui tutte le emozioni vengono vissute liberamente ma lontano dalla civiltà, in uno stato primitivo.
Un libro pessimistico che descrive un mondo senza futuro, in entrambi i casi.
5. Il principe di Niccolò Machiavelli

Fortemente criticato per i suoi toni severi, Il Principe di Machiavelli è un’opera che risale al 1513 ma, per le tematiche trattate, può essere considerata sempre attuale.
Si tratta di un manuale di comportamento rivolto al principe e contiene consigli ed esempi pratici su come dovrebbe essere governato uno Stato.
Machiavelli riteneva infatti che sino a quel momento fossero stati scritti tanti trattati filosofici su come governare ma non erano mai stati fornite delle indicazioni concrete.
Proprio per questo nell’opera viene analizzato il comportamento che un buon principe dovrebbe avere con i suoi sudditi, come dovrebbe essere organizzato l’esercito, come conquistare la fiducia e il supporto dei pari.
Bilanciare virtù e fortuna è la strategia vincente per riuscirci.
6. Res Publica di Platone

Quest’opera filosofica del IV secolo a.C. ruota attorno al tema della giustizia e Platone descrive quello che secondo lui è lo “Stato ideale”.
L’intento è quello di analizzare la struttura socio-istituzionale della città e ricostruire i compiti e le funzioni che sono assegnate a ciascun cittadino.
Nella Repubblica sono contenute tutte le principali osservazioni del filosofo, dall’etica alla politica, dalla metafisica alla mitologia, affiancate da metafore e spiegazioni dei valori che muovono la società.
L’opera, strutturata come un dialogo, contiene le prime riflessioni sull’eguaglianza tra gli uomini e sul comunismo, che hanno influenzato certamente il pensiero moderno.
7. Le mie prigioni di Silvio Pellico

“Non v’è dubbio che ogni condizione umana ha i suoi doveri. Quelli d’un infermo sono la pazienza, il coraggio e tutti gli sforzi per non essere inamabile a coloro che gli sono vicini.”
Silvio Pellico è stato un grande intellettuale italiano, appassionato di letteratura e poesia. Egli aderì alla società segreta della Carboneria e nel 1820 venne arrestato. Ebbe inizio il suo periodo di prigionia, che successivamente raccontò nell’opera “Le mie prigioni”, una delle opere più lette nell’Europa dell’Ottocento.
In questo libro viene dunque narrata l’esperienza angosciante e solitaria della prigionia, accompagnata da una rinata fede e dalla presa di coscienza della propria forza d’animo: infatti, pur trovandosi in una situazione di difficoltà, Pellico non perde di vista i suoi ideali di bene e di umanità.
8. Avere o essere? di Erich Fromm
“Dicendo essere o avere, non mi riferisco a certe qualità a sé stanti di un soggetto… Mi riferisco, al contrario, a due fondamentali modalità di esistenza, a due diverse maniere di atteggiarsi nei propri confronti e in quelli del mondo, a due diversi tipi di struttura caratteriale, la rispettiva preminenza dei quali determina la qualità dei pensieri, sentimenti e azioni di una persona” (Essere o avere?)
Secondo Fromm un autentico umanesimo si può realizzare solo se si concentra l’esistenza sul proprio essere, sviluppando la propria produttività e creatività.
Egli afferma che la modalità dell’Avere delinea le società capitalistiche e consumistiche, mentre quella dell’Essere è condotta dalle società in cui il benessere psicologico viene messo al primo posto, e favorisce un vivere in sintonia con la natura.
Tutti noi propendiamo ad uno dei due modi di vivere e questo squilibrio viene definito come Distonia. Ciò influenza anche lo sviluppo della nostra personalità.
9. Se questo è un uomo di Primo Levi

“Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui.”
Un’opera cruda e realistica, in cui emerge la sofferenza causata dalla Seconda Guerra Mondiale, è Se questo è un uomo di Primo Levi.
Le crudeltà di un governo totalitario vengono narrate con minuzia di particolari, facendo emergere l’emozione straziante che gli ebrei e le minoranze si ritrovarono a vivere.
Questo libro è diventato un grande classico della nostra storia. Levi racconta dell’inferno vissuto all’interno dei Lager (paragonato all’Inferno di Dante) e delle umiliazioni subite.
Andrebbe letto da tutti, per non dimenticare le ingiustizie del passato e soprattutto per non ripeterne gli orrori.
10. Come trattare gli altri e farseli amici di Dale Carnegie

“Per sfruttare al meglio questo libro occorre un requisito indispensabile, senza il quale nessuna regola o tecnica potrà risultare davvero utile. Se vi manca questo requisito fondamentale, nemmeno mille regole su come studiare potranno esservi d’aiuto. Se invece lo possedete, allora potrete ottenere risultati straordinari anche senza alcun suggerimento. Qual è questo requisito magico? Un desiderio profondo e autentico di imparare, una ferma volontà di aumentare al massimo la capacità di gestire i rapporti con gli altri.”
Dale Carnegie dà alcuni importanti consigli nel suo libro intitolato Come trattare gli altri e farseli amici. Egli afferma che non basta avere buoni principi e sincere intenzioni: è necessario altresì coinvolgere gli altri e spronarli, far nascere in loro uno spirito di squadra.
A volte sostenere un valore non è sufficiente, bisogna anche battersi per esso. Solo un leader convincente e persuasivo può creare un valido seguito.
E voi, quali libri consigliereste ai nostri politici?
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