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Shogun – James Clavell – Recensione

Shogun: Ambientazione e trama

“Shogun,” pubblicato per la prima volta nel 1975, è un epico romanzo storico di James Clavell che ci trasporta nel Giappone del XVII secolo, un mondo intriso di intrighi politici, battaglie culturali e trasformazioni personali. Il protagonista, John Blackthorne, un navigatore inglese, naufraga sulle coste giapponesi e si trova immerso in una cultura profondamente diversa dalla sua. Qui, incontra Toranaga, un potente daimyo (signore feudale) che lo coinvolge nei complessi giochi di potere per diventare Shogun, il sovrano militare del Giappone.

Il romanzo si distingue per la sua meticolosa ricerca storica e per la profondità con cui esplora la cultura giapponese, vista attraverso gli occhi di Blackthorne. Clavell descrive con grande dettaglio le tradizioni, la filosofia e i rituali del Giappone feudale, rendendo il lettore partecipe di un mondo tanto affascinante quanto pericoloso. La narrazione alterna momenti di tensione e conflitto con riflessioni sulla differenza culturale e sulla natura dell’onore, della lealtà e del potere.

“Shogun” è anche un romanzo di trasformazione personale, dove Blackthorne, da outsider disorientato, diventa Anjin-san, un uomo che inizia a comprendere e ad apprezzare la cultura giapponese, persino abbracciandone alcune pratiche e valori. Questa evoluzione è centrale per la storia, mostrando come l’incontro con una cultura diversa possa trasformare profondamente una persona.

“La vita è molto semplice, Anjin-san. E’ un cerchio. Siamo nati. Viviamo. Moriamo. Non è niente. Il significato della vita è quello che noi vogliamo che sia.”

Il libro è ricco di personaggi memorabili, ciascuno con motivazioni complesse e spesso ambigue. Toranaga, in particolare, è un personaggio affascinante, un maestro della strategia e della manipolazione, che incarna la complessità e l’intrigo della politica giapponese dell’epoca. La relazione tra Blackthorne e Mariko, una donna giapponese di nobili origini, aggiunge una dimensione romantica e tragica al racconto, rendendo “Shogun” non solo un’epica avventura ma anche una storia d’amore e sacrificio.

James Clavell ha creato un’opera che è molto più di una semplice narrazione storica; è un viaggio attraverso il tempo e lo spazio che esplora profondamente le interazioni umane e culturali. Consiglio “Shogun” a chiunque ami i romanzi storici, le storie di avventura o sia interessato a esplorare culture diverse attraverso una narrazione avvincente e dettagliata.

Un uomo deve saper quando morire. L’essenza della vita è la morte, e non bisogna temerla. Bisogna accettarla come parte del ciclo naturale dell’esistenza. Solo allora si può vivere pienamente, senza paura, senza rimpianti.

 

Nel romanzo “Shogun,” James Clavell descrive dettagliatamente alcune delle più famose tradizioni giapponesi, permettendo al lettore di immergersi completamente nella cultura del Giappone feudale. Tra queste, il concetto di bushido, il codice dei samurai, che enfatizza l’onore, il coraggio e la lealtà fino alla morte. La pratica del seppuku, il suicidio rituale, viene rappresentata come un atto di estremo coraggio e un modo per preservare l’onore personale e familiare. Clavell esplora anche la cerimonia del cha no yu o cerimonia del tè, un rituale di precisione e calma che riflette la bellezza della semplicità e l’armonia con la natura. Inoltre, il sistema rigido delle gerarchie sociali e il complesso protocollo delle interazioni formali tra diversi strati sociali sono ampiamente descritti, offrendo una visione chiara della struttura e delle dinamiche della società giapponese dell’epoca. Queste tradizioni, tra molte altre, non solo arricchiscono la trama ma servono anche a illustrare le profonde differenze culturali che il protagonista deve affrontare e comprendere.

Chi era lo Shogun

Lo shogun era il comandante militare supremo del Giappone feudale, un titolo che si traduce letteralmente come “comandante dell’esercito”. Sebbene l’imperatore del Giappone fosse considerato il sovrano legittimo e la figura cerimoniale principale, lo shogun deteneva il vero potere politico e militare.

Il vero potere non sta nel comando o nella forza, ma nella capacità di influenzare e ispirare gli altri. Un leader deve essere come l’acqua, adattabile e flessibile, in grado di scorrere intorno agli ostacoli e di modellare il proprio ambiente senza mai perdere la propria essenza.

Il sistema dello shogunato, o bakufu, iniziò nel XII secolo con Minamoto no Yoritomo, il primo shogun della dinastia Kamakura. Lo shogunato rappresentava una struttura di governo militare in cui lo shogun e i suoi samurai governavano le terre e mantenevano l’ordine. Questo sistema perdurò per diversi secoli, attraverso tre principali periodi di shogunato: Kamakura, Ashikaga (o Muromachi) e Tokugawa (o Edo).

La cultura giapponese è una cultura di silenzio. Noi comunichiamo attraverso i gesti, gli sguardi, le azioni. Le parole sono usate con parsimonia, perché possono facilmente essere fraintese. E spesso, ciò che non viene detto è più importante di ciò che viene detto.

Durante il periodo Tokugawa, che durò dal 1603 al 1868, lo shogunato consolidò il suo potere, stabilendo una rigida gerarchia sociale e un controllo centrale forte, che portò a un lungo periodo di pace e stabilità noto come Pax Tokugawa. In questo periodo, lo shogun governava dalla città di Edo (l’attuale Tokyo) e mantenne un controllo ferreo su tutti gli aspetti della vita politica e sociale del Giappone, incluso il commercio estero e la vita culturale.

Lo shogunato terminò ufficialmente con la Restaurazione Meiji nel 1868, quando il potere fu restituito all’imperatore e il Giappone iniziò a modernizzarsi e ad occidentalizzarsi rapidamente. Tuttavia, l’era degli shogun rimane una parte cruciale della storia giapponese, influenzando profondamente la cultura, la politica e la società del paese.

Un po’ dell’autore: James Clavell

James Clavell, nato il 10 ottobre 1921 a Sydney, Australia, è stato un romanziere, sceneggiatore, regista e produttore britannico di origine australiana. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Clavell prestò servizio come soldato britannico e fu fatto prigioniero dai giapponesi, un’esperienza che influenzò profondamente il suo lavoro, soprattutto nel descrivere la cultura giapponese con un occhio particolare per i dettagli e le sfumature. La sua carriera letteraria iniziò con il romanzo “King Rat” nel 1962, ispirato alle sue esperienze in un campo di prigionia giapponese. Oltre a “Shogun,” Clavell è noto per altri romanzi di successo come “Tai-Pan,” “Noble House,” e “Gai-Jin,” che fanno parte della sua “Asian Saga,” una serie di libri interconnessi ambientati in Asia. Clavell morì il 7 settembre 1994 a Vevey, Svizzera, lasciando un’eredità letteraria che continua a influenzare e affascinare lettori di tutto il mondo.

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Chi Sono

Claudia Neri

Ho 25 anni e amo scrivere, viaggiare, mangiare e fare capoeira. Ho studiato lingue e mi occupo di comunicazione digitale ed editing letterario. Mi piace esplorare il mondo e le persone, scoprire nuovi punti di vista e amare sempre. Questo blog è il mio passaporto per l’eternità.”

“Abbi un cuore insaziabile, affamato di vita, senza paura del dolore”

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