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La ladra di parole – Abi Daré – Recensione

La ladra di parole è un libro scritto da Abi Daré, pubblicato in Italia dalla Casa editrice Nord nel 2021. È ambientato in Nigeria e racconta la storia di una ragazzina nigeriana che sogna di fare la maestra ma che, a quattordici anni, viene data in sposa dal padre a un uomo anziano per denaro. 

Adunni ha perso sua madre, che era la persona che amava di più al mondo, e vive con suo padre (un alcolizzato scansafatiche) e i suoi fratelli in una baracca in un piccolo villaggio a un paio d’ore di distanza da Lagos, Ikati. Qui, come in molti altri villaggi, il destino delle donne è segnato: passano l’infanzia a occuparsi della casa e dei fratelli più piccoli, vanno a scuola solo per imparare a leggere e scrivere e poi vengono date in moglie al miglior offerente. Ma la quattordicenne Adunni è diversa: ama studiare, scoprire parole nuove per dar voce ai propri pensieri, per capire il mondo, per immaginare un altro futuro. E sogna di diventare maestra, di spiegare alle bambine come, grazie all’istruzione, possano liberarsi della miseria, guardare lontano, cercare la loro strada. 

Un sogno che però sembra infrangersi la mattina in cui il padre le annuncia di averla promessa a Morufu, un uomo molto più vecchio di lei e con già altre due mogli. Adunni sa che la sua famiglia ha un disperato bisogno dei soldi di Morufu, eppure non si arrende, nemmeno dopo aver compiuto il suo dovere di figlia, nemmeno dopo che una tragedia la obbligherà a scappare a Lagos, dove diventerà la serva di una donna prepotente e crudele. 

Nigeria

Benvenuti in Nigeria, la nazione dell’Africa occidentale abitata da quasi 180 milioni di persone, la settima più popolosa del mondo e la più ricca per via dell’esportazione del greggio, dove ci sono, però, più di 100 milioni di nigeriani in povertà che vivono con meno di un dollaro al giorno. 

Le donne lottano ancora per ottenere il diritto all’istruzione ed è assolutamente normale che una ragazzina dell’età di Adunni, o anche più giovane, possa essere venduta dai propri familiari per l’affitto di una casa o per un sacco di riso a un uomo che vuole sposarla solo per perseguire un unico obiettivo: avere figli maschi.

Durante il romanzo Adunni, schiava di una donna ricca e malvagia, si rifugia nella biblioteca del marito di lei e prende un volume o due per leggere qualche parola e poi cerca i significati difficili sul dizionario. È così che, grazie alle parole, il suo mondo si allarga, i suoi sogni si riempiono.

Tra i vari libri ce n’è uno sui fatti della Nigeria, dove ella apprende moltissimi dati culturali e sociali sulla sua nazione, informazioni che nessuno le avrebbe mai dato e che certo non avrebbe mai potuto conoscere altrimenti. Immaginatela come una ragazzina che non ha quasi mai visto la TV e che non ha un cellulare, e vive in un villaggio sperduto di duecento persone. Praticamente un’aliena che viene da un altro pianeta e che non sa nemmeno che cosa sia un condizionatore: “Cosi che sparavano aria fredda dal muro”.

Perché leggere La ladra di parole

La ladra di parole è un libro di umanità disperata, di semplicità e di dolcezza, un libro di denuncia alla società del patriarcato, che ruba i sogni con atrocità e torture, negando alle donne i diritti più umani e essenziali.

Viviamo tutto attraverso le parole di una bambina, di una ragazzina ingenua e innocente, che però subisce una serie di torture che arrivano dritto al cuore del lettore, soprattutto occidentale, troppo abituato a giudicare e puntare il dito.

“Io voglio una voce forte, una voce che la sentono tutti. Voglio che entro in un posto e le persone mi sentono, anche prima che ho aperto la bocca. Nella vita voglio aiutare tante persone, così, quando divento vecchia e muoio, vivo ancora nelle persone che ho aiutato.”

The girl with the louding voice” è il titolo originale, che indica proprio la volontà di alzare la voce, la forza di farsi sentire oltre il dolore e le ingiustizie, perché la speranza è l’appiglio e dà a Adunni la forza per non soccombere

Lo stile 

Abi Daré ci racconta una storia verosimile realisticamente, anche usando il broken English, l’inglese sgrammaticato di chi non è madrelingua. Non ha paura di scrivere i dialoghi con gli errori di pronuncia e ci fa comprendere a pieno il valore di quelle parole che Adunni insegue con tanta audacia. 

La parola di Adunni acquista una verità espressiva e un’intensità che sono davvero la risorsa più forte di questo libro sconvolgente per la sua testimonianza, e commovente per la sua protagonista, impreparata di fronte ai mali del mondo ma indomita nell’inseguire il suo riscatto, in una lotta che per molte donne come lei è appena iniziata.

Un po’ di info sull’autrice Abi Daré

Abi Daré è cresciuta a Lagos, in Nigeria, ma vive in Inghilterra da diciotto anni. Dopo la laurea in Legge con specializzazione in Managment internazionale, ha ottenuto un master in Scrittura creativa alla Birkbeck University of London. La ladra di parole è il suo romanzo d’esordio e si è subito imposto come un caso editoriale sia in Inghilterra sia negli Stati Uniti, dove è rimasto in classifica per settimane.

Conclusioni: La ladra di parole

La ladra di parole di Abi Darè è un libro che tutti gli occidentali dovrebbero leggere, per capire quanto siamo fortunati e quanto poco diritto abbiamo di lamentarci della nostra vita e delle nostre possibilità. Ancora più di questo, io ho capito quanto sia importante combattere per i propri diritti e i per i diritti degli altri, senza arrendersi davanti alle avversità o agli ostacoli.

Quello che hanno fatto a Adunni in un romanzo inventato succede ogni giorno a milioni di donne e noi abbiamo il dovere di combattere, nel nostro piccolo, affinché questo non accada più.

Il primo semplice e modesto passo che possiamo fare per cambiare le cose è smettere di giudicare una donna di colore quando la vediamo, smettere di puntare il dito contro una cultura che non comprendiamo e provare ad immaginare quanto quelle persone abbiano sofferto nel loro paese per arrivare a prendere la decisione di fuggire così lontano, in un posto che li accoglie come mendicanti.

Leggi anche la recensione di “Noi siamo luce” di Gerda Blees.

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Chi Sono

Claudia Neri

Ho 25 anni e amo scrivere, viaggiare, mangiare e fare capoeira. Ho studiato lingue e mi occupo di comunicazione digitale ed editing letterario. Mi piace esplorare il mondo e le persone, scoprire nuovi punti di vista e amare sempre. Questo blog è il mio passaporto per l’eternità.”

“Abbi un cuore insaziabile, affamato di vita, senza paura del dolore”

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