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Finché il caffè è caldo – Toshikazu Kawaguchi – Recensione

Finché il caffè è caldo è un libro scritto da Toshikazu Kawaguchi pubblicato in Giappone nel 2015 e ed edito in Italia da Garzanti.

Devo fare una premessa: sono tra i pochi lettori che questo libro non ha emozionato. Leggendo le recensioni e anche il retro di copertina mi aspettavo un racconto diverso e forse è stata proprio la mia aspettativa a “rovinare” la lettura.



Molti lettori saranno d’accordo con me quando dico che la scrittura giapponese è inconfondibile. Sono sicura che, se mi metteste davanti un libro senza autore né nome, capirei subito la sua origine se questa fosse il Giappone. L’ho già menzionata questa caratteristica quando ho recensito Non lasciarmi di Ishiguro, e lo ripeto anche qui. I giapponesi hanno una mano delicata, descrivono movimenti soffici, sentimenti profondissimi.

Il caffè

Naturalmente al centro del romanzo c’è una caffetteria e l’atto di preparare e servire il caffè ricorrerà almeno ogni cinque o sei pagine. Non usciamo mai da questo luogo incantato, attraversiamo la storia seguendo la linea della dimensione del tempo e non dello spazio.

La caffetteria in questione è aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. E si narra anche che, viaggiando tra passato e futuro, la vita dopo non sarà più la stessa.

Questo potere è uno dei motivi per cui molti avventori non hanno il coraggio di provare, né tantomeno di chiedere informazioni alla gentile ma fredda cameriera che è l’unica in grado di eseguire il rituale che serve allo scopo.

I personaggi 

I personaggi del racconto sono pochi. Le storie si intrecciano e si abbracciano. C’è Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava, il quale è partito per l’America. Kotake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso.

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Le regole del caffè

  • Le uniche persone che si possono incontrare sono quelle entrate nel caffè;
  • Qualunque cosa si faccia nel passato questo non cambierà il presente;
  • Bisogna sedersi solo ed esclusivamente sulla sedia della donna in abito bianco, se si prova a sedersi con la forza si viene maledetti;
  • Quando si viaggia nel tempo si può rimanere solo su quella sedia, alzarsi vuol dire tornare al proprio tempo;
  • Non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi.

Con tutte queste regole, perché una persona dovrebbe voler viaggiare nel tempo? Voi sareste interessati a farlo? All’inizio le condizioni ci sembrano troppo stringenti per accettarle e capiamo perché il caffè non è così affollato.

Di fronte a una persona con cui si ha un legame profondo e a cui si sono rivelati i propri sentimenti, è difficile mentire e lasciar perdere.

Tuttavia, leggendo, ci si rende conto che il messaggio è proprio questo: cambiare del presente è secondario rispetto al viaggio nel tempo. Il focus si sposta sul ragionare su come il nostro atteggiamento può cambiare il futuro grazie ai momenti in cui viviamo a pieno la vita.

La morale di Finché il caffè è caldo

Proprio come una tazza di caffè la vita deve essere gustata sorso dopo sorso, assaporandola finché è calda. Dobbiamo riempirci di noi stessi e dei nostri sogni e non dobbiamo trascurare le cose più importanti, i valori che ci tengono vivi. Tutti i personaggi, dopo i loro viaggi nel tempo, riscoprono qualcosa di loro stessi e magari anche delle persone che amano. Ogni piccolo gesto è importante e ciò che conta non è tentare di modificare il passato ma dare il massimo nel presente, poiché nulla è ancora scritto.

L’acqua cade dall’alto al basso, è la forza di gravità. Anche le emozioni forse agiscono secondo la stessa legge.

Considerazioni su Finché il caffè è caldo

È vero, lo ammetto, il libro ha una bella morale e porta con sé un bel messaggio. Tuttavia non è tutto lì quello che rende piacevole una lettura. Io ho trovato la narrazione un po’ lenta, e a tratti alcuni dialoghi un po’ deboli.

Certe parole mi sembravano superflue, mentre alcune altri confronti li avrei approfonditi un po’ di più. I temi non sono banali: c’è la malattia – forse troppo ridondante addirittura -, la morte, l’imprevisto, l’amore, la carriera.

Proprio sull’amore la trama è debole. Lui lascia lei per seguire le sue aspirazioni professionali – tra l’altro la lascia segna troppa dignità – e lei si chiede se avrebbe potuto cambiar qualcosa parlando più chiaramente dei suoi sentimenti.

Conclusioni

Consiglio Finché il caffè è caldo? Se avete voglia di un libro diverso, ambientato altrove, che vi trasporti in quel mood giapponese così peculiare leggerete con piacere questo breve romanzo. Tuttavia ripeto che per me la lettura non è proprio scorrevole e sicuramente non ero entusiasta di correre a prenderlo per scoprire la storia della “prossima pagina”.

- Claudia Neri

Te la sei persa? Leggi la recensione di L’acqua del lago non è mai dolce qui
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Chi Sono

Claudia Neri

Ho 25 anni e amo scrivere, viaggiare, mangiare e fare capoeira. Ho studiato lingue e mi occupo di comunicazione digitale ed editing letterario. Mi piace esplorare il mondo e le persone, scoprire nuovi punti di vista e amare sempre. Questo blog è il mio passaporto per l’eternità.”

“Abbi un cuore insaziabile, affamato di vita, senza paura del dolore”

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